Wednesday, January 25, 2006

Il gigante

Fu a “La Belle Aurore” in via Castel Morrone che improvvisamente sentii degli sconosciuti dire che un gigante era stato trovato annegato nel Naviglio Pavese, all’altezza della sponda crollata di Via Imperia. Per un breve istante mi sembrò di stare sul ponte di una nave e dovetti appoggiarmi al bancone per non cadere mentre il cuore mi batteva forte forte.

Mi precipitai sul posto, attraversando la città immersa nella notte, ma quando arrivai non c’era più nulla da vedere. La gente era stata tenuta a distanza, la zona cordonata, e alcuni passanti, da me interrogati, davano risposte incerte e contraddittorie. Un mezzo ubriaco (l’avrei preso a sberle!) parlava addirittura di una balena spiaggiata.

Feci lunghe ricerche, ma come spesso accade in casi come questo, né i giornali né la TV riportarono il fatto, se non come leggenda metropolitana, tanto per canzonare i creduloni.

Finalmente trovai alcune foto sfocate su Internet in un sito dedicato ai misteri di Milano e della Lombardia.

Del gigante si distingueva il torso, immane e bianchissimo, mentre la parte inferiore del corpo pareva sparita. Il volto era orrendamente sfigurato, mangiato dai topi, ed il braccio destro terminava con una manona che ricordava quella delle colossali statue del Basso Impero.

Il sito non diceva però ciò che appariva evidente a coloro che sanno. Nonostante la devastazione subita, intuivo che il volto del gigante era sempre stato privo di rughe, mondo come quello di un bambino.

Semmai, nel sito ci si dilungava sulla presunta autopsia che le autorità avrebbero segretamente compiuto sui miserandi resti e dalla quale sarebbe emerso che il colosso non aveva stomaco, né intestino.

Se avessi animo di uscire allo scoperto potrei confermare che questa è l’unica cosa esatta che si seppe di lui.

Si trattava infatti di una creatura eminentemente spirituale e quando smisi di pensarlo, morì.